A nove anni Chiara Calligaris ha deciso che la vela avrebbe fatto parte della sua vita, anche se non pensava che sarebbe arrivata fino alle Olimpiadi di Pechino e ai tanti titoli italiani, europei e mondiali vinti. Una passione sportiva cresciuta nel mare di pari passo, e quasi “al contrario”, rispetto a quella professionale, dove il protagonista è l’amore per la terra che l’ha portata a diventare una grande geologa.
“Vado in barca da quando ero una bimba: la mia passione è nata da me, nel senso che i miei genitori avevano appena finito di costruire la casa in montagna quando ho detto a mia mamma: ‘a me piacerebbe andare a navigare in mezzo al mare’. In mare non mi sono mai sentita a disagio, non ho mai avuto la sensazione di essere inadeguata. Certo, a volte ti manca la forza fisica, ma questo è solo perché non sei abbastanza allenata, come dimostrano le grandi navigatrici solitarie che fanno la stessa rotta degli uomini”.
Dalla passione per il mare a una professione di terra: “Mi occupo di geologia applicata: frane, smottamenti, ma anche acqua. Un campo in Italia ancora molto maschile, e devo dire che aver fatto sport, avere fatto vela in particolare, mi ha forgiata e preparata ad avere la giusta grinta e il giusto atteggiamento anche per la mia professione”.
Una velista appassionata di scienza, che punta a ispirare le nuove generazioni: “Che dire alle ragazze di oggi? A nessuna deve passare per la testa che il genere sia un limite. Se una persona ha un obiettivo, basta quello: bisogna lavorare per raggiungerlo. Forse noi donne dobbiamo dimostrare più di un uomo di essere all’altezza, ma la chiave è la competenza. Rompi il ghiaccio, dimostrati competente, e tutto funziona. La competenza è a mio parere e nella mia esperienza la chiave per vincere il pregiudizio di genere, e il secondo ingrediente è la motivazione”.