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Trieste 1 - 12 Ottobre 2025
04.10.23

Inaugurata la terza edizione del Barcolana Sea Summit

“Nel 1972 l’equipaggio dell’Apollo 11 è arrivato sulla Luna e un astronauta ha scattato una foto che ha cambiato l’umanità. Tutti pensavano al Pianeta Terra, invece la foto era tutta blu: viviamo nel Pianeta dell’Acqua, e noi avevamo capito male la nostra casa” Inizia così il keynote speech di Jeremy Rifkin, l’ospite principale (a distanza) della prima giornata del Barcolana Sea Summit. L’evento, in corso al TCC Convention Centre di Trieste, vedrà la partecipazione in totale di 80 relatori e interventi, panel e tavole rotonde tutte legate al tema del cambiamento climatico.

La prima sessione della mattina è stata interamente dedicata ai giovani: oltre 500 ragazzi delle scuole superiori hanno assistito al panel “Energia e Clima: Electrify Everything” organizzato dalla sezione regionale dell’AEIT (Associazione Elettrotecnica, Elettronica, Informatica e di Telecomunicazioni italiana) con la Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia della Regione FVG, l’Ufficio Scolastico Regionale, e grazie al sostegno del Fondo sociale europeo Plus. Al centro dell’attenzione le tecnologie elettriche e il loro ruolo nei processi di transizione energetici con l’obiettivo di orientare i ragazzi verso scelte di studio legate all’area STEM negli ambiti di energia e governo dei cambiamenti climatici.

Nel pomeriggio si è svolta la sessione inaugurale, che ha ufficialmente dato il via ai lavori, con gli interventi del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, dall'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro, del prefetto Pietro Signoriello e del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D'Agostino

Il presidente della Barcolana, Mitja Gialuz, ha poi preso la parola sottolineando l'importanza della cooperazione tra Italia, Slovenia e Croazia per la salvaguardia del Mare Adriatico. In seguito è stato il momento tanto atteso del keynote speech di Jeremy Rifkin, Presidente del TIR Consulting Group LIC e della Foundation on Economic Trends di Washington, che nella sua lunga carriera ha assistito tre Presidenti della Commissione europea - Romano Prodi, José Manuel Barroso e Jean-Claude Juncker - ed è stato anche consigliere del cancelliere tedesco Angela Merkel. “Il Mar Mediterraneo - ha spiegato Rifkin - è uno dei mari più stressati al mondo dal punto di vista ambientale. I processi di cambiamento climatico si verificano più velocemente e più intensamente qui. Per questo motivo è necessario agire rapidamente e in collaborazione con tutti i Paesi che si affacciano su questo mare”. 

Nel suo intervento, Rifkin ha sottolineato come le tecnologie intelligenti, combinate con le energie rinnovabili, possano contribuire a evitare una catastrofe climatica, e come sia ormai imprescindibile un ripensamento globale del consumo e della distribuzione di energia per salvare il pianeta. 

Il keynote speech di Rifkin ha dato il tono alla sessione successiva, quella coordinata dall’Iniziativa Centro Europea (InCE) "Dalla Convenzione di Barcellona a una strategia operativa per la salvaguardia dell’Adriatico"; la tavola rotonda ha unito il Ministero delle Risorse Naturali e della Pianificazione del Territorio sloveno, il Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture croato, la Guardia Costiera Italiana e i ricercatori dell’istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS in una discussione che ha messo in rilievo l’importanza della cooperazione internazionale a favore della salvaguardia del mare. 

In questo senso, il Vice Segretario Generale dell’InCE, Nina Kodelja ha ricordato la necessità di cooperare a livello governativo e transfrontaliero per affrontare i temi di cambiamento climatico e salvaguardia delle risorse marine, sottolineando in particolare, il ruolo che il progetto NAMIRS (North Adriatic Maritime Incident Response System) guidato dall’InCE stessa, sta svolgendo nel quadro di un piano di emergenza subregionale per un pronto intervento in mare in caso di sversamento di idrocarburi. 

Ciò considerando che l’area interessata è geograficamente ridotta e un possibile incidente marittimo avrebbe conseguenze catastrofiche sulle economie di tre paesi confinanti, tutti coinvolti nel partenariato del progetto, quali Italia, Slovenia e Croazia. 

La Guardia Costiera Italiana - Autorità Portuale di Trieste, partner del progetto, ha colto l'occasione per annunciare la prossima esercitazione NAMIRS in mare prevista per il 20 novembre durante la quale si testeranno le Procedure Operative Standard, ovvero i protocolli di intervento congiunto.  

Spazio poi per la storia del Mediterraneo in connessione con i cambiamenti climatici: protagonisti lo scrittore e storico Alessandro Vanoli e il Direttore generale della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi insieme alla velista e testimonial Women in Sailing by Generali Francesca Clapcich prima di passare la parola all’Amministratore Delegato e direttore generale di Invitalia - l'Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia - Bernardo Mattarella che ha chiuso la prima giornata facendo il punto sul ruolo delle istituzioni pubbliche nella transizione energetica, le politiche a disposizione delle imprese e la programmazione pubblica.

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