La doppia medaglia d’oro olimpica Caterina Banti ha portato la sua esperienza in Barcolana all’interno del progetto “Women in Sailing by Generali e Barcolana” che mira a ispirare le giovani donne affinché intraprendano qualsiasi professione e sfida, perché non esistono lavori “da maschi” o “da femmine”, né in mare né a terra.
“Sono arrivata alla vela mista per caso – ha spiegato Banti - ho sempre navigato con un maschio, ho cominciato ad andare in barca con mio fratello e poi ho proseguito la mia carriera sportiva sempre in barca con un uomo in Nacra17. Tra uomini e donne la disparità di forza fisica è documentata scientificamente. Ma se diciamo che gli uomini hanno più forza, allo stesso modo possiamo dire che la donna ha maggiore resistenza. Dobbiamo togliere l’attenzione dal concetto di forza, ed è semplice, perché la forza fisica si può compensare con la tecnica e con l'allenamento.
In questi otto anni di campagne olimpiche è difficile contare i giorni di riposo, mi sono allenata tantissimo, perché dovevo essere la prodriera più forte e più resistente di tutti i prodieri, uomini e donne che fossero.
La voglia di vincere non è una cosa tipica dei maschi. Solo che i maschi la manifestano in modo più appariscente, con una competizione molto pratica. La forza di ogni equipaggio, invece, è l'equilibrio: un equipaggio non lo crei a tavolino, serve equilibrio tra le personalità dei due componenti, indipendentemente che siano maschi o femmine. Uomo e donna hanno un diverso modo di esprimersi, e questo è un grande punto di forza. Non è la donna che deve fare le cose che fa l’uomo e viceversa, è il team che si completa, valorizzando i punti di forza dell’uno e dell’altra. Io e Ruggero Tita abbiamo vinto due ori olimpici essendo entrambi molto competitivi in due modi diversi, ci esprimiamo in modo diverso e per questo ci siamo completati.
La vela mista è una risorsa che può essere di ispirazione per qualsiasi attività all'interno della società, un grande esempio da portare in ambito aziendale o in qualsiasi altro contesto: la comunicazione è la base di tutto. Serve una comunicazione semplice, efficace, professionale. Vincere due ori olimpici è stato il nostro lavoro per otto anni, e alla base di tutto c’è stata una grandissima determinazione a superare gli ostacoli, trovare soluzioni o compromessi, superare le difficoltà insieme, per l’obiettivo comune.
Alle ragazze che vogliono migliorare la propria performance sportiva diciamo: pensa alla tua resistenza, non alla tua forza fisica. Lavora sulla tua forza mentale, la tua forza interiore, perché è quella che farà la differenza”.