Tra le tante barche che ogni anno solcano il Golfo di Trieste c’è Laura, il Dullia S30 di Massimo Franceschini, che rappresenta una storia di tradizione familiare e inclusione. La barca fa parte della famiglia dal 1992 e ha visto navigare generazioni tra crociere estive in Croazia e regate. Massimo racconta con orgoglio come, negli anni 2000, Laura sia stata la prima barca a ospitare a bordo persone non vedenti durante la Barcolana: “È stata la nostra vittoria più grande”. La Barcolana è da sempre una tappa fondamentale per l’equipaggio, presente in tutte le edizioni dalla numero 50. “Il nostro motto è semplice: divertirsi senza fare danni”, racconta Massimo, circondato da amici e parenti che condividono la stessa passione per la vela.
Non lontano, un’altra imbarcazione porta con sé un racconto di rinascita personale e gioia di navigare: è Mery, un Elan 707 timonato da Valter Valvasori, iscritto dal Circolo Nautico Gruarius di Portogruaro. Acquistata nel 2016, questa barca del 1978 è diventata per Valter una compagna di avventure e un modo per affrontare momenti difficili: “Mi sono avvicinato alla vela per impegnarmi in qualcosa di nuovo dopo la prematura scomparsa di mia moglie. Ogni navigazione, dalle veleggiate con vento forte ai momenti di calma piatta, è un ricordo prezioso”. Anche Valter partecipa alla Barcolana fin dall’edizione 50, scegliendo l’equipaggio in base alle condizioni meteo, così da vivere ogni regata senza pressioni, con il piacere di stare in mare al centro di tutto. “Non ho mai navigato per vincere, ma per pura gioia di partecipare”, spiega, e ogni veleggiata diventa un’occasione di condivisione e serenità.
A Chioggia, un’altra barca racconta una storia di amicizia, passione e rinascita: è 4MONKEYS, un FAT 26 del Treviso Sailing Club, guidata da Giampietro Sforza. Ex Mind the Gap, pluripremiata nei Campionati italiani Minialtura e nei Campionati Europei Sport Boat, la barca era rimasta abbandonata al Lido di Venezia fino a quando un gruppo di quattro amici ha deciso di ridarle vita. Il restauro è stato un lavoro di pura dedizione, interamente eseguito dal gruppo, che ha trasformato la barca in un simbolo della loro amicizia e della passione condivisa per la vela. Il miglior piazzamento in Barcolana resta il 217° in classifica generale, ma per l’equipaggio il vero successo è il piacere di navigare insieme, formare nuove generazioni di velisti e trasmettere quell’entusiasmo che unisce centinaia di appassionati.