Sigovich da Lussinpiccolo
Giovanni Sigovich è nato a Lussinpiccolo, nel 1929. Nel locale cantiere navale, è uno dei giovani falegnami, ai quali viene affidata la costruzione di barche in legno, fino ai venti metri di lunghezza. Vivere in un'isola significa avere uno stretto rapporto con il mare e le barche, e quella professione a Sigovich piace molto, tanto da diventare uno dei falegnami più noti, e richiesti.
Le vicende geopolitiche dell'Istria lo sorprendono mentre è intento a levigare e piegare assi di legno, per costruire piccoli velieri: a 27 anni, nel 1956, deve lasciare la sua casa, e come molti profughi partire per altri lidi. Approda, dopo il peregrinare tipico degli esuli, in una terra con acqua dolce, a Toscolano Maderno, sul Lago di Garda. Lì, a trent'anni, impianta il suo primo cantiere navale. Falegname non è una parola che ben si adatta a chi costruisce imbarcazioni a vela, e il giovane Sigovich diventa un maestro d'ascia, e le sue piccole barche a vela, molte delle quali ricordano le passere da pesca della sua Lussino, diventano popolarissime.
Nel 1971, Sigovich decide che la Barcolana può essere un buon veicolo pubblicitario per il suo nuovo progetto. Così, carica il suo Carla, poco più di cinque metri di lunghezza - barca simile a uno scafo da lavoro, che nasconde però la vocazione per le regate - su un camion, e la porta a Trieste. La Barcolana di quell'anno vede in mare una sessantina di barche, già tante per l'epoca. E' Barcolana di vento leggero, e Carla, incredibilmente, mette tutti in fila, e vince in assoluto. Il successo è immediato: tanti cloni di Carla saranno venduti, e Sigovich, da quel giorno, non dimenticherà più il mare di Trieste. Quando al suo cantiere inizieranno a venir commissionati scafi di grande dimensione, prenderà il coraggio a quattro mani, e si trasferirà a Trieste: varare scafi sul Garda, infatti, può risultare piuttosto impegnativo.
Delle settecento barche costruite in una lunga carriera, la maggior parte è stata realizzata a Muggia, nell'omonimo cantiere Sigovich, dove gli ispettori del Guinness dei primati sono arrivati ben due volte: nel 1978, quando costruirà la più grande barca a vela europea in vetroresina (aveva 24 metri di lunghezza), e nel 1990 quanto realizzò una nave da carico a vela di 38 metri.
Le grandi barche realizzate a mano sono il vanto di Sigovich, ma Carla gli è rimasta nel cuore, perché ricorda un impresa, e soprattutto un'emozione.