LA REGATA PIÙ GRANDE DEL MONDO 
Trieste 1 - 12 Ottobre 2025
1974
Vincitore: 
Zalukar
Vento: 
Bora
Partecipanti: 
100
Il sogno del Kaiten
Gianni Zalukar non è proprio nato sulle rive del mare. La sua Zagabria è al centro della pianura Pannonica, e la cosa che più assomiglia, dalle sue parti, al movimento delle onde sono le carezze del vento sulle immense distese di grano. Approdato a Trieste, ha scoperto il mare, e subito dopo l'emozione della barca a vela. Imprenditore che fornisce cementifici a Spalato, linee ferroviarie alla Macedonia, treni all'Albania, Zalukar è sempre stato abituato a pensare in grande, e a guardare lontano. Quando decide di "farsi la barca" compera il Safari e poi il Mirage, che affonda nel porto di Barcola con la grande mareggiata del 1969; poi sceglie un progettista di grande nome, Dick Carter, ed una veleria di avanguardia, l'americana North, facendosi mandare randa, fiocchi e spinnaker direttamente dagli Stati Uniti, a garanzia di autenticità.

Pensando in grande, Zalukar coinvolge nel suo progetto-regate lo stesso Carter che viene a Barcola a controllare l'armo e le vele, e si sforza di capire cosa vogliono da lui alcuni soci della Svbg che gli parlano in strettissimo dialetto triestino. La barca, gialla come l'isola di Zut, si chiama Kaiten, e spopola subito in Golfo, acquisendo nell'equipaggio non pochi talenti della vela. "Almeno una volta, pensa Zalukar, devo vincere la Barcolana", che allora tutti chiamavano Coppa d'Autunno. E l'occasione arriva con Bora a quaranta nodi in un agguerrito campo di concorrenti giunti anche da Venezia, Rimini e Ravenna. Ma Gianni ha la sua carta vincente: ingaggia come timoniere Sergio Furlan, velaio, olimpionico a Tokio nei Dragoni assieme a Sergio Sorrentino, e Furlan fa il miracolo. Si lascia alle spalle barche di prestigio come l'"Ornella" di Rasini condotta da Livio Silla, e si conquista il titolo morale di ammiraglia della Società Velica di Barcola e Grignano.

Il "Kaiten" tenta di vincere anche altre volte, ma non ce la fa, talora per un soffio. Zalukar è pieno di lavoro e trasforma la sua creatura in una bellissima barca da crociera. Coperta in teak, due frigoriferi, bagno con doccia, nuovo look, con fiancate di un bianco immacolato, per battere le rotte di Istria e Dalmazia in tranquille crociere di famiglia. E pensare che in una storica "Settimana velica" dell'Adriaco aveva superato Punta Salvore con onde immense e bora a cento orari presentandosi tra i pochissimi al traguardo della Sacchetta.
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