Battiston, il vincitore senza trofeo
Abitare a Lignano, possedere un albergo, un ristorante, e voler diventare un grande velista. Ecco Francesco Battiston, o meglio, Checco, come lo conoscono tutti. Biondo, occhi azzurri, parlata friulana annacquata nel veneto. L'anima divisa tra la vocazione turistica e quella nautica. Le estati passate a gestire l'albergo e a regatare nelle svariate Rimini Corfù Rimini, 500X2, e a preparare le Barcolane.
Abitando in un posto di mare, con imponenti marina nautici intorno, Battiston conosce numerosi armatori austriaci, racconta loro della regata dalle mille barche, e li convince a partecipare, o meglio, a investire. Sì, perché per vincere la Barcolana Battiston ha una precisa strategia. Trovare scafi innovativi, che siano capaci di battere i grandi maxi presenti negli anni Ottanta, e forgiare equipaggi allenati e ai suoi ordini.
La prima barca è il Condor, ancora uno scafo tradizionale, seguito dal Condor Nonsisamai, armato di trapezi. Arrivano le prime vittorie, ma sono ancora "troppo facili". Battiston vuole, semplicemente, surclassare i triestini, e per ottenere questo risultato arriva in regata con Uragan. Bordo libero basso, scafo da lago. Difficile da timonare in mare, ma, come nel caso di Condor, Battiston si è a lungo impegnato in allenamenti con maestrale e scirocco e bora, e con le onde lunghe che davanti a Lignano si infrangono facendo toccare la barca di sotto, perché il fondale è basso.
L'equipaggio gira come un ingranaggio ben rodato, perché Battiston non è uno che lascia molto al caso. Trova gli armatori, prepara la barca, prepara i suoi uomini, con la determinazione di un condottiero. Dal 1984, l'anno di esordio con Condor sono passate quattro edizioni di Barcolana, e Uragan - ancora un armatore austriaco - ha un nome potente, ma un animo romantico. Sullo scafo è disegnato il pentagramma di Va Pensiero, e la citazione colta che tocca le onde fa di Uragan lo scafo più fotografato nel 1988, anno in cui vince, e per Battiston è già la terza vittoria. Ne seguiranno altre, su Fanatic, la barca che lo ha impegnato di più.
I lignanesi reclamano per Battiston un premio ad hoc, lui che ha vinto più Barcolane di tutti, ma avendolo fatto su scafi diversi, non ha mai trattenuto in maniera definitiva il trofeo. Ma per Checco Battiston conta soprattutto il successo in mare. Girarsi e vedere tutti gli altri dietro e possibilmente lontano, e sorridere, un sorriso che non passa, davvero, inosservato.