Dalla Withbread alla Barcolana
La Withbread, il giro del mondo in equipaggio, non ha nulla a che fare con la Barcolana. Regata oceanica, per un unico tipo di barche, con equipaggi composti da professionisti, compie il Giro del mondo a vela, mentre la Barcolana si accontenta del Giro del golfo. Ma, essendo aperta a tutte le imbarcazioni, la Barcolana vede ogni anno arrivare i blasonati scafi reduci dai giri del mondo, a provare l'emozione di vincere la regata più affollata del mondo.
Uno dei primi maxi della Withbread lo porta, come buona parte delle innovazioni quassù in Adriatico, Cino Ricci. Si tratta di Gatorade, lo scafo di Giorgio Falk, che approda in Barcolana nel 1990, un anno dopo la partecipazione alla Withbread, mai anno più sbagliato per un maxi, che si dimena nella bonaccia più torrida, con la pesante e stanca randa in kevlar afflosciata su se stessa.
Cino Ricci inizia la sua personale avventura di armatore in Barcolana nel 1987: porta a Trieste il suo Verdone, scafo effettivamente verde (e anche verde acido) costruito in alluminio, che da quell'anno e fino al 1994 riesce a ben piazzarsi in regata, timonato dallo stesso Cino Ricci, o dal figlio, riportato poi nelle acque di casa, in Romagna, da giovani velisti dalle grandi prospettive, come Simone Bianchetti, che Ricci mette alla prova in queste occasioni informali.
Nel 1989, anno di bora decisamente gagliarda, Cino Ricci pensa che per vincere la Barcolana sia necessario uno scafo grande e forte: l'immagine di Gatorade, in quel momento in regata a scorazzare agli antipodi, è presto fissata; ma il grande velista non fa i conti con il vento dispettoso di Barcolana, che anno dopo anno si diverte a scombussolare i piani degli armatori, che fanno affidamento su quanto imparato l'anno precedente: nel 1990 è bonaccia, e il Gatorade, ammirato dai triestini all'ormeggio lungo il molo Audace, ben compie il suo ruolo di cartellone pubblicitario navigante, senza riuscire a imporsi in regata, nonostante il timone affidato a Cino Ricci, velista dalle mille risorse.
Cino Ricci, il grande mattatore della vela italiana, la Barcolana non l'ha mai vinta, così come non l'hanno vinta altri favoriti reduci dal Giro del Mondo, Equity and Law, Gatorade, Brooksfield, Amer Sport One o Amer Sport Too. Ma se gli armatori dei sessanta piedi risultano delusi, a restare impelagati in una partenza da mille barche, a non spuntarla mai contro i superleggeri adriatici, Cino Ricci non fa un dramma della sua "non vittoria" alla regata triestina. Come Mauro Pelaschier, sazio e soddisfatto delle vittorie su altri campi di regata, facendo di necessità virtù, Cino Ricci ha scelto di privilegiare l'aspetto ludico dell'evento triestino, la festa da vivere a terra o in mare, l'occasione di incontro con tanti velisti, e armatori e sponsor.