LA REGATA PIÙ GRANDE DEL MONDO 
Trieste 1 - 12 Ottobre 2025
1989
Vincitore: 
Ferruzzi-Nava
Vento: 
Bora
Partecipanti: 
882
La mamma di Barcola
A parlargli di John Waine si schernisce, scuotendo il testone rotondo, perché in fondo è un timido. Ma che il popolare attore americano sia l'eroe di Giorgio Verginela lo sanno tutti, anche perché protestava tutte le volte che il consiglio direttivo della Svbg (di cui ha fatto parte per vent'anni) si riuniva di lunedì, e in tv c'era la serie dei western. Con John Waine appunto. E come John Waine si muove, cammina, osserva con gli occhi azzurri e penetranti, talora irridenti. Non per imitazione: per similitudine di stazza.

Alcuni lo chiamano "la mamma di Barcola", non solo perché è una vera e propria colonna della Società che ha inventato la regata più affollata del mondo, ma soprattutto perché a lui ci si può rivolgere per ogni cosa: un'informazione, un'attrezzo mancante, una riparazione da effettuare, un soccorso di qualsiasi tipo. Giorgio è lì dalla mattina, dopo che ha percorso Monte Radio in cerca di asparagi o funghi (a seconda della stagione) e fino a che il sole scende in mare verso Monfalcone, e dalle nuvole che lo circondano comunica che tempo farà l'indomani. Ha, anche, l'hobby della sicurezza. Per questo fin dai primordi della Barcolana (anzi, della Coppa d'Autunno) si è assunto il compito di collaborare con la Capitaneria e le altre forze dell'ordine per garantire assistenza ai regatanti.

Il giorno della regata si alza all'alba, controlla dalle finestre di casa che le boe siano allineate al posto giusto, poi scende sul piazzale della Svbg e si mette alla radio, che sospende a tracolla sulla pancia. Ascolta, controlla, chiede chiarimenti, sollecita soccorsi. Prima della regata ha già verificato che tutte le barche iscritte siano in regola con i canoni di sicurezza, e se la prende con quelli ultraleggeri, o con le barche fatte in casa non a regola d'arte: "A ti no te iscrivo". Quella domenica di ottobre dell'89 la Bora si fa viva al segnale preparatorio, quasi si fosse iscritta alla regata da concorrente. Siccome è un po' in ritardo, aumenta subito, e le raffiche imbiancano il golfo. Giorgio, assistito da Sandro Krecic, pensa a tutti i piccoli scafi in gara, alle passere che non hanno pozzetto autovuotante. Raccomanda attenzione a quelli delle motovedette, controlla di persona con il binocolo. Quando arriva l'allarme "uomo in mare" si mette in agitazione. Mobilita tutti. Capitaneria, carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco, poliziotti, concorrenti. "Securitè, securitè" gracchia la radio. Si alzano anche due elicotteri. L'uomo in mare non si trova.

Anche a fine regata, quando all'orizzonte si stagliano le sagome delle barche in rientro a Venezia o Lignano, le ricerche continuano, fino a che non arriva una telefonata: il disperso è stato raccolto dal Bucaniere di Gildo Degrassi, asciugato, rifocillato dal figlio del vecchio Gildo, Dani, e da Mauro Pelaschier, che ama disputare qualche Barcolana nelle retrovie, su barche d'epoca. Giorgio si infuria: "Perché non mi avete avvertito?" "Il Bucaniere non ha la radio di bordo". Semplice, ovvio...ma solo in Barcolana
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