Brezich, dagli Snipe alla Barcolana
Svegliarsi, guardare dalla finestra, e vedere solo barche a vela, e barche a remi. Svegliarsi con il rumore dei gabbiani che festeggiano i pescatori, e sentire il rumore sordo delle Jole che scendono in mare, e dei remi che infrangono l'acqua. Sentire dentro, sempre, l'andirivieni delle maree, e sentire il vento arrivare da lontano, con tanto anticipo. Capita così, a chi tocca in sorte di nascere e vivere sul Pontile Istria, sede della Canottieri Trieste, e più tardi, della Società Triestina della Vela, tra barche a vela e a remi, con il mare come costante compagno e orizzonte privilegiato.
Figlio del custone della Canottiera, Giorgio Brezich è uno dei più titolati velisti italiani, e tra i suoi titoli, guadagnati per la maggior parte in classe Snipe, c'è anche la Barcolana, vinta due volte di seguito, nel 1975 e nel 1976.
E', Giorgio Brezic, il campione che non ti aspetti. Mingherlino (anche se confessa di mangiare oltre due etti di pastasciutta al giorno, in un solo pasto), solare, sempre gentile, non ci tiene a elencare i suoi successi velici. Lo si incontra ogni giorno, da cinquant'anni, immancabilmente, alla Società Triestina della Vela, semplicemente indaffarato attorno ai suoi Snipe, in tuta da lavoro, il bagagliaio dell'automobile spalancato, a fare da officina.
Attorno a lui, nel corso degli anni, oltre sessanta prodieri, che hanno fatto scuola sulle sue barche, prima di trovare la propria strada nell'albo d'oro della vela. Più che uno scopritore di talenti, un velista in grado di infondere fiducia, a giovani come Roberto Vencato ed Emanuela Sossi (olimpionici in classe 470), o Fabio Apollonio (velista di Azzurra).
E quanto a successi, Brezic non è da meno dei suoi pupilli: in classe Snipe, in oltre cinquant'anni di regate, ha vinto tutto, partendo dai titoli Juniores fino ad arrivare a quelli Master. Una carriera che non vede soste, che parte con il titolo italiano Junior del 1957 vinto a bordo di Barbanera, lo Snipe costruito dal padre Aldo, carpentiere navale e custode della Canottiera.
La Barcolana, e le altre regate sugli scafi d'altura, sono per Giorgio una sorta di esperienza parallela: anche qui arrivano titoli importanti, e soddisfazioni. Come nel 1975, quando la bora di ottobre sembra accannirsi più del solito su Trieste, e la Barcolana viene rimandata di una settimana per il troppo vento. Non che la settimana successiva vada meglio: il vento testardo insiste ancora, ma in mare si scende ugualmente, e Brezic vince. Vince con El Raguseo di Claudio Colonna, un Karter di 38 piedi in legno e coperta di teak, sicuramente una delle barche più belle per l'epoca. La vittoria arriva con vento forte, e si ripete anche l'anno successivo, con vento debole.