LA REGATA PIÙ GRANDE DEL MONDO 
Trieste 1 - 12 Ottobre 2025
1994
Vincitore: 
Zizala-Puh
Vento: 
Maestrale
Partecipanti: 
1289
Il segreto della leggerezza
La barca di chiama "Arpa Magica Express". "Arpa", perché con il vento sciabordio dello scafo e vibrazioni del sartiame compongono quasi una musica. "Magica" perché una modesta barca da crociera è diventata un veloce vascello da regata. "Express" perché corre come un treno.

E' la barca che Dario Benussi crea con le proprie mani, elaborando uno scafo di serie, cui aggiunge una prua posticcia ma affilata la cui parte inferiore ricorda il muso di un delfino, uno spoiler destinato ad allungare le linee d'acqua, un albero alto e sottile come un giunco. In mare Dario esce quasi tutti i giorni, con il sole e con la pioggia, perché ha la vela nel sangue, e ha già trasmesso questa passione, senza limiti, ai figli Furio e Gabriele, che iniziano con l'optimist per fare il tattico o il timoniere sui grandi scafi da regata, ed essere disputati a fior di bigliettoni da armatori famosi, che con loro sperano, e talora riescono, nella conquista di titoli italiani, europei e mondiali.

Dario, tecnico di una compagnia telefonica, passa la vita a sognare vele e vento, e a forgiare modelli di carene che si muovano nell'acqua come pesci volanti. Non sogna soltanto: sperimenta. Sulle sue barche, e su quelle di amici. Ha una mania: la leggerezza. Niente a bordo deve essere peso superfluo, e con i venti di brezza del golfo di Trieste gli alberi devono puntare al cielo, e le vele dispiegarsi come grandi ali.

Nell'anno in cui diciassette milioni di italiani acquistano un biglietto della lotteria europea collegata alla Barcolana, il nome di Trieste fa il giro d'Europa e uno sconosciuto di Grado vince quasi sette miliardi di lire, il vento non partecipa alla regata. O meglio si fa vivo ogni tanto, con sbuffi talora da ponente, tal'altra da maestrale. Ma sempre debole, come svogliato. Ed è la grande giornata di Dario, la cui "Arpa" vibra all'unisono con ogni alito di brezza, ferma l'aria sulle vele, sospinge lo scafo come un delfino che nuoti a pelo d'acqua. Lì davanti il "Fanatic" affidato alle sapienti mani dell'olimpionico sloveno Dusan Puh naviga come un vero folletto sull'onda, verso la vittoria. Dietro seicento malcapitati proprietari di scafi da crociera soffrono nella bonaccia e non arrivano in tempo al traguardo.

In mezzo, Dario Benussi fa la sua regata, un uomo e una barca, la sua creatura. E vince di categoria, dimostrando a qualche scettico che le sue teorie sulla leggerezza e le linee di carena trovano conforto nelle brezze e nel mare piatto. Da tempo progetta barche con chiglie avveniristiche, prue che si possono aggiungere o togliere, timoni piccoli a prua e alette sul timone principale. Sistemi per correre, che trovano conferma in progetti da Coppa America.
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