La regata perfetta
Una multinazionale farmaceutica per armatore, un luinese come timoniere, un equipaggio e uno scafo molto friulani. Ecco Cometa, armato dalla Pfizer nell'anno del lancio del Viagra, con Flavio Favini al timone: vincerà la Barcolana del 2001, dopo essere incappato in una falsa partenza nel 2000, quando a pochissimo dal via - pur avendo a bordo un vero e proprio talismano, la medaglia d'argento in classe Finn Luca Devoti, arrivato direttamente da Sydney per partecipare alla regata, con tanto di medaglia al collo - il timone non resiste alle sferzate della bora.
Scafo progettato da Maurizio Cossutti, con studio in Udine, presenta alcune innovazioni ispirate agli scafi oceanici: prima di Cometa, infatti, Cossutti progetta per il navigatore solitario triestino Claudio Gardossi uno scafo per partecipare a regate che si disputano in Atlantico, e ne mutua alcune soluzioni innovative: Cometa viene costruito nel 2000 a Lignano, a pochi passi e sotto lo sguardo vigile di Checco Battiston, che non farà però parte della partita.
A gestire lo scafo, infatti, è un gruppo di lignanesi "dissidenti", che hanno lasciato "l'ala protettrice" del timoniere di Fanatic. A capo, c'è il gruista del Marina Punta Faro, sempre impeccabile nella sua tuta da lavoro bianca, che per l'occasione trasforma nella divisa di tutto l'equipaggio. Tutti di bianco vestiti, gli uomini di Cometa vincono la Barcolana del 2001, regata praticamente perfetta: bel vento, bella giornata, quasi un'estate di San Martino, tanto che qualcuno, regatando nelle retrovie, si concede anche un bel tuffo in mare. E il duello per la vittoria, in mare, vedrà Cometa terzo incomodo, avvantaggiarsi della sfida tra Checco Battiston a bordo di Goose&Gander e Vasco Vascotto su TuttaTrieste. La vittoria di Cometa si arricchisce anche del record di percorrenza, ed è un trionfo lungo le Rive di Trieste.