LA REGATA PIÙ GRANDE DEL MONDO 
Trieste 1 - 12 Ottobre 2025
1986
Vincitore: 
Venerucci
Vento: 
Bora Molto Forte
Partecipanti: 
639
Il Moro approda in Barcolana
Raul Gardini sorride in pantaloni bianchi e maglia blu. Sorride dal timone del primo Moro di Venezia, quello che lascia gli ormeggi per partecipare alla Barcolana, nel 1986. Dici Moro, e pensi alla Coppa America del 1992, la barca rossa, e le sfide di San Diego. Queste, invece, sono barche bianche, eleganti, con una striscia verde che le rende tutte gemelle, una tradizione di famiglia.

Quando, la prima volta, il Moro approda in Barcolana, la sfida di Coppa è lontana ancora mille miglia. I Ferruzzi e i Gardini portano la barca a Trieste come fosse uno scafo qualsiasi, ma quel nome - praticamente di famiglia - fa notizia e fa storia, in regata: le famiglie Ferruzzi e Gardini, infatti, "scendono" in mare a fianco dei diportisti triestini; la Barcolana, d'un tratto, assomiglia ora a una regata popolosa, e non più solo popolare.

Il timone dei Moro passa di mano tra i componenti della famiglia (è lo stesso Gardini a impugnarlo nella prima volta del Moro alla Barcolana), e tra i velisti più noti dell'epoca: Tiziano Nava (uno dei primi professionisti della vela italiana), poi Tommaso Chieffi, che approda in Barcolana lo stesso anno della Coppa America, solo tre mesi dopo le regate di San Diego, e vince la regata triestina, osannato e applaudito in mare dai tanti fan che la nuova campagna italiana in Coppa America è riuscita a coagulare.

Di Moro, a Trieste, ne arriveranno due, il primo, armato ufficialmente dai Ferruzzi, che non si perderà un'edizione dal 1986 per i dieci anni seguenti, il secondo, quello targato Gardini, che sfiderà tutti negli anni caldi di preparazione della Coppa, il 1989 e il 1990.

Ma il Moro, nel 1986, non vincerà arrivando secondo dietro a La Fenice, barca disegnata da Alfeo Scattolin di proprietà di Rigon, un industriale di Vicenza. Ma al di là dei risultati, c'è qualcosa di sacro, almeno per quanto riguarda la vela, nella presenza di questa barca alle svariate edizioni di Barcolana. Attesa, corteggiata, ammirata, riverita e temuta. Ma sono sempre dei blitz: il Moro non si ormeggerà mai lungo le Rive, con gli altri scafi in attesa di regatare. Tiziano Nava scenderà al volo a Trieste, poi via in macchina, veloce, verso altri porti, tanto che le interviste, un anno, avvengono da finestrino a finestrino, a un semaforo. Quando la famiglia è travolta dagli eventi, la favola del Moro in Barcolana si esaurisce. Resta a Trieste, in un ormeggio, solo il Moro rosso, quello che arriverà in Barcolana ben dopo i fasti della Coppa America.
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