Rupe, la vittoria tedesca
Rudolf Hoffmeister è di Monaco, un tedescone alto e granitico, con la passione della vela. Tutti i fine settimana andava sul lago, a tirar bordi assieme ai suoi amici del Munchner Yachtclub di Starnberg, volando con ogni tipo di deriva, dagli FD ai drachen e agli H boot. Ma il suo sogno è il mare, e quando mette assieme un bel mucchio di marchi decide di farsi la barca. Non una qualsiasi, ma una barca di grande classe. Sente parlare del cantiere Serigi di Aquileia, va a visitarlo e ordina un Solaris 47. Uno splendido scafo, robusto e veloce sulle onde. Nei fine settimana prende l'auto e corre dalla sua nuova passione.
Dagli ormeggi di marina Hannibal imbocca il canale di Monfalcone, e poi via con il maestrale, verso Grado o la costa istriana. In quei week end di primavera il freddo di Monaco resta solo un ricordo. Hoffmeister non pensa alla regate con la nuova barca. Lui è abituato alle gare in deriva, ma è De Cesco, del cantiere Serigi, che gli mette la pulce nell'orecchio: perché non prova con la regata più aperta al mondo, la Barcolana? A Rudy viene la tentazione, e va da Sergio Furlan, l'olimpionico che tiene veleria presso il marina, a farsi un paio di vele nuove. Furlan è una vecchia volpe delle regate, e di Barcolane non ne perde una.
Così Hoffmeister mette a punto la barca e ingaggia un gruppo di derivisti. Ovviamente l'equipaggio, otto in tutto, veste una divisa, segno, anche, di compattezza e disciplina. Il campo di gara lo provano solo alla vigilia, studiando correnti e giri del vento. La bora, dopo tanti mesi di uscite nel golfo di Trieste, la conoscono bene. Gli otto sono, oltre a Rudy, Helmut Hochholzer, Ulli Finckh, Norbert Geissler, Peter Mockel, Dieter Wacher, Henning Petersdorf e Franz Grosser, il timoniere, che si è fatto le ossa sugli FD. Per loro è la grande giornata. "Rupe" tiene le raffiche di bora che è una meraviglia, e si lascia nella scia, sull'ultimo lato, il favoritissimo "El Cid" e il nuovissimo "White Shadow". Al traguardo grande entusiasmo, e gli amici del Circolo, a Monaco, appresa la notizia della vittoria, esaltano il loro entusiasmo con qualche boccale di birra. "Rupe" è la prima barca straniera a vincere la Barcolana e ne consacra, in qualche modo, la caratura internazionale.
Hoffmeister e soci ci prendono gusto, e tornano a fare la regata altre cinque volte, ma senza ripetere il successo pieno della prima. Poi la barca viene portata in Tirreno, per battere nuovi mari sulle rotte delle vacanze. Trova ormeggio nel sud della Francia, poi alle Baleari, infine a Punta Ala. Trieste resta lontana, per fare ancora la Barcolana ci vorrebbe un lungo trasferimento. Così Hoffmeister, la seconda domenica di ottobre, segue la regata in televisione, perché anche in Germania - assicura - la regata di Trieste è molto popolare, e ne parlano giornali e tv.